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Lorenzo Sonego, un talento sbocciato anche grazie al lavoro e ai sacrifici

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In tanti si chiedono come possa essere possibile scoprire un vero e proprio talento, indipendentemente dalla disciplina di cui fa parte. In realtà, va detto che ci vuole molta fortuna, ma al contempo è importante mettere in evidenza che non tutti nascono con delle caratteristiche da predestinati e che solamente con il duro lavoro si possono raggiungere determinati obiettivi e risultati.

Ad esempio, il mondo del tennis rappresenta un ottimo esempio in tal senso, visto che sono ben trei tennisti azzurri che si trovano nelle prime trenta posizioni del ranking mondiale. Stiamo facendo riferimento a Lorenzo Sonego, Matteo Berrettini e Jannick Sinner e, tra l’altro, a dispetto di qualsiasi previsione ottimistica degli appassionati di scommesse online, questi ultimi due sono addirittura in top ten.

Continuità e solidità nel lavoro quotidiano

Un aspetto molto interessante e anche curioso che condividono questi tre tennisti azzurri è senz’altro rappresentato dal fatto di aver scelto di non cambiare la guida tecnica. Tutti e tre, infatti, hanno mantenuto un rapporto stabile con il proprio allenatore storico, ovvero quello che li ha seguiti fin dagli inizi.

Il ventiseienne nativo di Torino sta mettendo in mostra un gran numero di miglioramenti, anche merito del suo ottimo rapporto con l’allenatore Gipo Arbino, storico coach che l’ha guidato fin dagli esordi, dato che lo accompagna in questo percorso fin da quando Sonego aveva solamente undici anni.

I due, come spiegato al blog sportivo L’insider, lavorano insieme dal momento in cui Lorenzo ha preso per la prima volta in mano una racchetta, ovvero all’età di undici anni. Merito dell’intuizione del padre, che chiese ad Arbino di dargli un’occhiata: nonostante fosse sceso in campo poche volte, fin da subito si sono notate delle attitudini importanti.

Certo, non si può non mettere in evidenza come Sonego ci abbia messo tanto del suo per raggiungere questi livelli, nello specifico un posto tra i primi trenta tennisti al mondo, dato che non si trattava di un fenomeno, come ad esempio Jannick Sinner, ma di un buon giocatore, con delle doti naturali interessanti, che ha saputo lavorare duro e realizzare i suoi obiettivi.

Il sogno e il futuro di Sonego

Arbino, nel corso dell’intervista, ha messo in evidenza anche come, nonostante abbia allenato diversi atleti italiani, in pochi sono arrivati a superare la soglia della Top 100. In Lorenzo, invece, è stato in grado di individuare la combinazione tra carattere, voglia di migliorare e delle doti fisiche e naturali dal punto di vista della coordinazione, della velocità e della rapidità di apprendimento, che hanno fatto la differenza nel caso di Sonego.

Uno dei tratti più interessanti del carattere dell’atleta torinese è indubbiamente l’atteggiamento che riesce a tenere nei confronti della sconfitta. Riuscire ad accettare una partita persa con il sorriso sulle labbra non è da tutti, ma è possibile solo ed esclusivamente da parte di quanti hanno la coscienza pulita e sanno di aver dato tutto, e anche di più, in campo.

Per chi dà l’anima quando gioca, in fondo, la sconfitta o la vittoria non fanno poi così tanto la differenza. In realtà, però, i risultati che sono stati ottenuti da Sonego nel 2021 mettono in evidenza un atleta che la vittoria l’ha vista spesso e volentieri, anche se in qualche caso è stato protagonista di scivoloni inattesi.

In modo particolare, la partita persa in Coppa Davis, nella “sua” Torino, un po’ di delusione è emersa, ma chiaramente il carico di responsabilità e di pressioni che si sentiva sulle spalle l’ha indotto a non mettere in mostra il suo tennis migliore e fare errori non da lui. L’obiettivo per il 2022? Sicuramente tagliare il traguardo delle ATP Finals in programma proprio a Torino.