L’impossibile non esiste. Chiedere in queste ore, per avere eventuali e ulteriori conferme, a Bergamo e dintorni. L’Atalanta, il club di calcio che rappresenta la città orobica, è riuscita a qualificarsi agli ottavi di Champions League, ossia la più importante competizione calcistica per squadre.
Per capire l’enormità dell’impresa compiuta dal team allenato da Gian Piero Gasperini, attraverso la roboante vittoria (3-0 il finale a Kharkiv) contro lo Shaktar Donetsk, basta osservare i nomi di alcune delle altre squadre qualificate. Si tratta del gotha del calcio europeo, club con fatturato e numero di tifosi impossibili da paragonare a quelli dei nerazzurri atalantini: le squadre qualificatesi come prime sono l’italiana Juventus, le inglesi Liverpool e Manchester City, le tedesche Bayern Monaco e Lipsia, le spagnole Barcellona e Valencia, oltre ai francesi del Paris Saint Germain. In seconda fascia ci sono invece, corazzate come i blancos del Real Madrid, Chelsea e Tottenham, Atletico Madrid, oltre a Napoli, Borussia Dortmund e Lione.
Un’intera città in festa – Chi ha subito capito l’importanza della vittoria ottenuta sono stati i tifosi bergamaschi che a migliaia hanno accolto la squadra, rientrata nel cuore della notte dalla trasferta ucraina, all’aeroporto di Orio Al Serio tra cori e fumogeni. Un’atmosfera caldissima ed elettrizzante che ha commosso giocatori e staff, a partire dallo stesso timoniere Gasperini. Il mister ha detto di essere contento per i ragazzi, ma sopratutto per la città di Bergamo e per il calcio italiano. “Siamo stati capaci di acquisire, in pochi mesi, credibilità in campo internazionale. Abbiamo colto la nostra occasione anche senza tre giocatori, per noi fondamentali, come Ilicic, Toloi e Zapata”. Così il “Gasp” si è rivolto al popolo nerazzurro, ringraziando poi chi ha seguito la squadra fino a Kharkiv, oltre ai tantissimi che hanno visto il match in televisione, sia in Italia che all’estero, grazie alla possibilità di seguire Sky pure al di fuori dei confini nazionali.
Nerazzurri a San Siro – Il risultato dell’Atalanta riporta, come non accadeva dalla stagione 2011/2012, tre squadre italiane agli ottavi di finale di Champions League. Fuori resta solo l’Inter di Antonio Conte, sconfitta per 1-2 dal Barcellona a San Siro. Lo stadio milanese sarà così rappresentato, nella massima competizione europea, proprio dall’Atalanta, che non può giocare nell’impianto bergamasco dedicato agli “Azzurri d’Italia” per problemi di capienza e di normative Uefa. Resta comunque il fatto che, con il passaggio agli ottavi, il club del presidente Percassi ottiene un importante riconoscimento non solo di carattere sportivo, ma economico.
Boom economico e sportivo – I conti al riguardo non sono troppo complicati da fare e mostrano come il passaggio del turno abbia rappresentato una vera e propria manna per il bilancio, di per sé già molto solido, del club di Bergamo. Dalla Champions League l’Atalanta ha già incassato oltre 39 milioni di euro, di questi, un quarto arrivano proprio dal passaggio del turno mentre il resto arriva dalla qualificazione ottenuta l’anno scorso, con il quarto posto finale in classifica, e dalle gare già disputate contro Manchester City, Dinamo Zagabria e Shaktar Donetsk. Il tutto senza calcolare l’indotto, anche di carattere sportivo, con il club ormai diventato una meta ambita da molti calciatori di peso, ben disposti a giocare in una ex provinciale di lusso capace di competere sia sul piano internazionale che nazionale.
Anche in campionato l’Atalanta sta continuando a fare molto bene, nonostante la spietata concorrenza delle squadre romane e del Cagliari, anche se non può più contare sul fattore sorpresa che l’ha portata spesso a essere la mina vagante nei pronostici della serie A.
Obiettivo Ajax – Insomma, l’Atalanta, in Italia e in Europa, non è più una sorpresa ma una solida realtà che non ha alcuna intenzione di fermarsi. Ora non resta che seguire le gesta dei nerazzurri che potrebbero seriamente, sopratutto in caso di sorteggio favorevole, ambire a rappresentare quello che, la scorsa stagione, sono stati i lancieri dell’Ajax: partiti senza i favori degli esperti ma arrivati a un passo dalla finalissima.
Basta crederci.